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Sinossi

Un automobilista, un autostoppista, un programma radiofonico. Un viaggio notturno in un crescendo di sospetti e paranoie. Una breve metafora sui mezzi di comunicazione di massa.

Scheda tecnica

Regia: Angelo e Giuseppe Capasso
Cast: Dario Biancone, Fabrizio Monaldi
Fotografia: Angelo e Giuseppe Capasso
Musiche: Luca Toller
Sceneggiatura: Angelo e Giuseppe Capasso,
Lorenzo Cammisa

Produzione: APC independent Production
Aiuto regia: Lorenzo Cammisa
Fonico di presa diretta: Ciro Caiazzo
Montaggio: Angelo e Giuseppe Capasso,
Antonio De Rosa

Operatore: Antonio De Rosa
Scene e Costumi: Lorenzo Cammisa
Make-up: Francesca Crispino
Brani Musicali: “108.1 FM Radio” Autore Luca Toller eseguito da Amigdala Prog,
“I Just Know It” Autore Troy Kline,
“One Last Shot” Autore Pete Berwick,
“Coke Machine” Autore Softwhere,

Missaggio: Luca Toller
Segretaria di edizione: Pia De Alteriis
Direttore di produzione: Rachele Capasso
Foto di scena: Francesca Crispino
Cine-Rent: Amnesia Media Solution,
Salvatore Addezio

Location Management: APC independent Production

 
     Foto      Trailer       Premi & Press Book

BEST FILM “EFEBO CORTO FILM FESTIVAL" (ITA) 2011;
BEST SCREENPLAY “KALAT NISSA FILM FESTIVAL” (ITA) 2011;
AUDIENCE AWARD “CORTORINO FILM FESTIVAL” (ITA) 2011;
BEST ACTOR "CORTI ETNACI" (ITA) 2011;
Nomination for BEST FOREIGN LANGUAGE FILM "CANNES IN A VAN" (UK) 2011;
SPECIAL MENTION “ARTELESIA FILM FESTIVAL” (ITA) 2011;
BEST MUSIC “VIDEOCORTO NETTUNO” (ITA) 2011;
SPECIAL MENTION "FESTIVAL DEL CINEMA DI FRONTIERA" (ITA) 2011;
BEST EDITING "LENOLA FILM FESTIVAL" (ITA) 2011;
BEST ACTOR "DALLA PARTE DEL CORTO" (ITA) 2011;
BEST FILM "VIDEOLAB FILM FESTIVAL" (ITA) 2011;
BEST PHOTOGRAPHY "VILLANOVA IN CORTO" (ITA) 2011;
Nomination for BEST ACTOR "GRAND OFF INT. FILM FESTIVAL" (PL) 2011;
BEST FILM "LA CORTE DELLA FORMICA" (ITA) 2011;
BEST EDITING "MARTELIVE FILM FESTIVAL" (ITA) 2011;
SPECIAL MENTION “PECTORANUM MOVIES FILM FESTIVAL” (ITA) 2011;
RISING STAR AWARD “CANADA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL” (CDN) 2012;
GOLDEN PALM AWARD “MEXICO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL” (MEX) 2012;
GRAND JURY PRIZE “AMSTERDAM FILM FESTIVAL” (NL) 2012;
FINALIST AWARD “LAS VEGAS INT. FILM FESTIVAL” (USA) 2012;
BEST FILM 3rd PLACE “BRIDGE FEST INT. FILM FESTIVAL” (CND) 2012;
AUDIENCE AWARD “NAOUSSA INT. FILM FESTIVAL” (GR) 2012;

da: Primo Italia

Un automobilista, un autostoppista, un programma radiofonico. Un viaggio notturno in un crescendo di sospetti e paranoie. In 108.1 FM RADIO la lontananza della notte non ci è di facile percezione e tanta normalità, magari a prima visione, si tramuta in senso di sbaglio.

La conseguenza di una destinazione a noi ignota e il racconto focalizzato esclusi…vamente sul dramma dei personaggi dimostrano come il caso, alle volte, possa tendere bizzarri scherzi e come, nonostante l’incompatibilità, l’individuo debba essere pronto a convivere non solo con se stesso, ma anche con l’imprevedibile gioco delle occasioni.
Un tormento che rievoca una percezione d’insoddisfazione, la quale ci stupisce a stento nel nostro vivere. Questa si somma a una futilità tanto irritante quanto compassionevole in un rapporto di tolleranza che, nei due protagonisti di questo noir, si completa in un piccolo labirinto di paranoie e di un buio tanto lontano, quanto profondo.

Una sintonia pulita, composta e scivolosa che con un tratto stilisticamente semplice e trascinante, delinea i contorni di una oscurità nascosta nella condizione temporale di un incontro, dove l’incomunicabilità dei personaggi descrive appieno quella “estranea” condizione di cui la comunicazione uomo-uomo è la principale vittima.
I Capasso bros. con questo film hanno prodotto un ottimo lavoro che rispetto alla velocità pulp di Terrible Truth, si inoltra in un silenzio quasi sconosciuto, sospeso tra l’innaturalità dell’incontro e il cuore della notte; in un canto che s’infittisce fino a far emergere il sospetto … oscillante tra l’uno e l’altro personaggio.

La nostra vita, che non si tocca più ma è sempre più somigliante a una evidente guerra fredda, viene accompagnata dalla voice-over della radio, che quasi impone stati d’animo e che risponde alle pretese inconsce di un viaggio che non conosciamo.

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da: Non Solo Gore

Interessanti questi fratelli partenopei, i fratelli Capasso, interessanti come tutto quello che viene da Napoli,,,pure la spazzatura!,,,non sto scherzando,,,a Torino la spazzatura sporca, a Napoli,,,racconta,,,

Napoli è la fucina della cultura contemporanea italiana e non ho ancora incontrato un artista napoletano che non sia degno di nota (sto parlando di artisti, non di “bibliotecari”,,,)

I fratelli Capasso iniziano insieme a fare cinema nel 2007 con il lavoro “L’occhio”, ispirato ai racconti di Edgar Allan Poe e cominciano a vincere premi come quello per il miglior film al “Film Festival Occhietti Neri” e per la miglior regia al festival “Jalari in Corto”.

Due anni dopo ecco prendere forma un altro ottimo lavoro, “Terrible Truth”, dove horror e thriller si inseguono per tutto il film.
Molti premi seguono l’evento come per esempio, miglior film e miglior regia al “Tenebria International Film Festival”, anche se i Capasso, probabilmente, potrebbero ricevere ancora più riconoscimenti, considerando che il loro stile non segue i modelli tipici del genere horror e si spinge oltre.

L’ultimo loro lavoro è “108.1 FM Radio” e anche questo ha già mietuto premi di buon livello come miglior film alla settima edizione dell’ “Efebo Corto Film Festival” di Selinunte e il premio come miglior sceneggiatura al “Kalat Nissa Film Festival”

Ricordiamo inoltre che i fratelli Capasso si presentano anche come produttori, attraverso la loro casa di produzione “APC Independent Production”, di alcuni dei più interessanti registi “Indie” del momento come Lorenzo Cammisa e Antonio Zannone.

Ora stanno pensando al loro primo lungometraggio e ci auspichiamo tutti che non ci facciano aspettare troppo, perchè se i presupposti sono quelli presentati fino ad ora, non ci potranno certamente deludere,,,

Ricordiamo anche che i fratelli Capasso hanno partecipato all’ambizioso progetto di Domiziano Cristopharo,,,”P.O.E. (Poetry of Erie): 13 registi italiani riportano al cinema Edgar Alan Poe”

Ivo Salvini

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da: Non Solo Gore

Un automobilista, un programma radiofonico. Un viaggio notturno in un crescendo di sospetti e paranoie. Questa in estrema sintesi (come riferito dalla sinossi ufficiale) la trama del terzo cortometraggio dei Capasso Brothers (Angelo e Giuseppe) che già avevano ricevuto premi e apprezzamenti per i precedenti “L’occhio” (2007) e “Terrible Truth” (2010), nominato ai Nastri d’Argento 2010.

Una storia quella del corto che i più attenti non possono che accostare a quella del cult movie, anni 80′, “The Hitcher” con Rutger Hauer. Un riferimento tutt’altro che avulso nella mente dei due fratelli che, al contrario, ne fanno nume tutelare, tanto che anche la stessa stazione radio del titolo trasmette un gioco a premi (dove si vince chiaramente una tanica di benzina) in cui la risposta è proprio il film diretto da Robert Harmon.

Ovvio che il confronto corra subito all’originale e soprattutto ai suoi interpreti, ma i nostri Dario Biancone e Fabrizio Monaldi sono tutt’altro che male anche se con qualche eccesso manieristico di troppo. Va poi dato merito alla sceneggiatura (firmata dai Capasso con Lorenzo Cammisa) che riesce a sintetizzare in maniera efficace la “situazione” e a sfumare abilmente i due personaggi. Certo che una bella versione lunga (spurgata dagli eccessivi ammiccamenti) non sarebbe per niente una cattiva idea.

Stefano Cavalli

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da: Indipendenti Dal Cinema

Si apre con una citazione di McLuhan, forse il più influente studioso di comunicazione del '900, l'ambizioso cortometraggio “108.1 FM Radio” dei napoletani fratelli Capasso: “il medium è il messaggio”.

E d'altronde, come anche il titolo stesso suggerisce esplicitamente, è proprio la radio (che per molti decenni è stata "il medium per eccellenza", accusata di influenzare negativamente le masse), la vera protagonista di questa storia, che si rifà, orgogliosamente, a un certo cinema thriller tanto in voga soprattutto negli anni '80. Proprio come "The Hitcher", il film dell'86 diretto da Robert Harmon e citato estensivamente nel finale dalla voce fuori campo della radio.
Oltre ai due protagonisti è infatti proprio la voce che proviene dall'autoradio della vecchia Audi (un'altra citazione degli anni '80?) a portare avanti la narrazione, che tra silenzi carichi di pathos e inversioni di ruoli porterà inesorabilmente al colpo di scena finale, non prima di aver caricato di una notevole tensione i 15 minuti di quest'opera.

Quel che si nota fin dal primo fotogramma di questo corto è l'accuratezza della produzione, a nome di quella Apc Production che proprio puntando sulla qualità sta lentamente emergendo dal sottobosco indipendente del cinema napoletano. Ma quel che si intuisce è anche un netto desiderio di smarcarsi proprio da quella "napoletaneità" che nel bene e nel male ha sempre giocato un ruolo importantissimo nei destini del cinema partenopeo: trovare degli attori senza alcun accento e dei perfetti sottotitoli in inglese non è cosa di tutti i giorni. Ma è ogni singolo fotogramma a sembrare intriso della voglia di non porsi nessun limite, tantomeno geografico.
I fratelli Capasso d'altronde, oltre alla stessa regia, firmano in prima persona anche la (notevole) fotografia e la sceneggiatura originale assieme a Lorenzo Cammisa, che assieme alle bellissime musiche di Luca Toller delineano un livello complessivo più che buono. Il che non può che far piacere.

Giorgio Casa

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da: Wicked Channel

Some new Shriekfest titles for you guys. Let us start it off with the Italian short 108.1 FM Radio.
It is subtitled, and goes 15 minutes. It starts off with a man who is walking on the side of the road, and he gets picked up by a guy. While they are driving, on 108.1 they are telling people about this killer on the loose.
This short is a cat and mouse game between 2 guys in a car, and each wondering about the other. This film was smart, it did not deliver just one twist..it gave you 2. And one was obvious, and the 2nd was a one that should have been more obvious.
I give this film a lot of credit, it built such a good story and in the end delivered a great ending to this story we all have seen a million times but this time was done right.
Just think what they could have done with a bigger budget and more time. I liked it.

James DePaolo

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da: KinemaZOne

Avevamo annunciato qualche settimana fa la nuova produzione di Angelo e Giuseppe Capasso di cui avevamo visto solo il trailer. Oggi abbiamo avuto l’occasione di vedere il lavoro in anteprima e possiamo dire senz’altro che il corto rispetta le aspettative.
Siamo ancora nel territorio del noir ma sconfinati decisamente nel thriller psicologico.
Un esercizio di stile, quello di “108.1 FM RADIO”, basato sulla tensione e sull’attesa della fine di un gioco che rivelerà chi dei due personaggi è la vittima e chi il carnefice.
Null’altro che non sia stato già anticipato si può dire della trama, se non che rispetto al precedente “Terrible Truth” la storia è qui molto più semplice e lineare, per cui non troverete scene di azione e i giochi di montaggio che erano stati la carta vincente del primo corto. Ma se “108.1 FM RADIO” è decisamente un lavoro più “veloce” e semplice nella realizzazione è decisamente più ricco in termini dei livelli interpretativi che offre allo spettatore. I protagonisti della storia non sono due come può sembrare, ma lo capirete meglio dopo aver visto il corto.
Un deus ex machina muove le fila tessendo il destino dei protagonisti (i bravissimi Dario Biancone e Fabrizio Monaldi) e sin dalla prima inquadratura impone il suo “marchio” quasi a voler fornire in anticipo la chiave di decodifica di tutta la storia.
Ogni parola dei dialoghi e ogni piccolo dettaglio fornisce un elemento per arrivare al completamento di un mosaico, anche se qua e là qualche tessera sembra che ce la perdiamo.
In conclusione, un ottimo puzzle narrativo, giocato tutto sui primi piani.
Complimenti ancora una volta agli APC brothers.

Ferdinando Carcavallo

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da: Horror Movie.it

Un automobilista solitario da un passaggio a un autostoppista. Mentre il secondo cerca di rompere il ghiaccio, il primo appare piuttosto schivo e di poche parole. Quando la radio da la notizia che un assassino psicopatico si aggira nella zona in cui si stanno muovendo, i due piombano in uno stato di paranoia. Tra i due c’è l’assassino? E chi è?
“108.1 FM Radio” parte da uno spunto semplicissimo: indurre la paranoia e vedere fino a che punto l’uomo riesce a spingersi. Un esperimento, o meglio un gioco.
Gli intenti di Angelo e Giuseppe Capasso, i fratelli che firmano questo cortometraggio, sono chiaramente teorici nonché ludici e da un incipit simile ricavano un bel trattato di sociologia della comunicazione in chiave thriller.
I fratelli Capasso, che in passato hanno già realizzato due notevoli corti di genere, ovvero “L’occhio” e “Terrible Truth”, cambiano ancora una volta stile, mostrandosi poliedrici e tecnicamente molto prepararti. Se “L’occhio” era un horror da camera dalle atmosfere gotiche e “Terrible Truth” un concitato pulp dal taglio decisamente moderno, “108.1 FM Radio” si mostra invece come un thriller dallo stampo più classico che però fa della brevità un’arma potente.
Il meccanismo è di quelli assimilati dallo spettatore, un whodunit in cui si pone l’enfasi sull’identità dell’assassino, con annesso colpo di scena finale.
I 15 minuti scarsi di durata fanno si che il ritmo narrativo sia incalzante, lasciando col fiato sospeso chi sta guardando; allo stesso tempo, però, si intuisce che forse i 15 minuti sono perfino pochi e che la storia, scritta dai Capasso insieme a Lorenzo Cammisa, aveva comunque potenzialità per essere sviluppata in maggior tempo senza perdere la sua compattezza. Insomma, per la serie “proprio quando mi stavo appassionando, il film finisce!”. Ma questo è un dettaglio che va a favore di “108.1 FM Radio” e della bontà della sua storia, sicuramente riuscita e dal taglio originale. Già, perché se da una parte possiamo notare che nulla di realmente nuovo ci viene narrato, anzi si palesa anche verbalmente qualsiasi richiamo a “The Hitcher – La lunga strada della paura”, dall’altra si può leggere una disamina satirica dello strapotere manipolativo dei mezzi di comunicazione di massa e della fragilità percettiva degli ascoltatori.
In “108.1 FM Radio” è la radio ad essere immolata come capro espiatorio per il resto del comparto mediale, anche se appare chiaro che nella nostra società è la televisione il vero obiettivo da colpire.
I media costruiscono l’agenda setting degli spettatori, come ci insegna una vecchia teorica di sociologia comunicativa, in cui dando priorità e visibilità a una notizia si lascia intendere allo spettatore che sia di maggiore importanza per la collettività e dunque per il singolo.
I Capasso sembrano voler rispolverare questo postulato teorico e dimostrarne l’applicabilità pratica, riuscendo così in un’interessante quanto originale innesco alla forma di paranoia che da lì viene a formasi tra i due personaggi. Ognuno dei due è portato a pensare che l’altro sia l’assassino di cui la radio sta parlando, ma il bello è che tra i due potrebbe realmente esserci l’assassino, il che è dato dai comportamenti ambigui di entrambi. Il meccanismo funziona, l’esperimento è riuscito. Entrambi gli attori coinvolti, Dario Biancone e Fabrizio Monaldi, appaiono convincenti anche se tra i due è il primo, che interpreta il poco accomodante autista, a risultare più calzante e meglio caratterizzato.
Insomma, un nuovo centro per la premiata ditta Capasso che con “108.1 FM radio” confeziona un intelligente e ben congegnato thriller on the road che utilizza la suspense per parlare della società di oggi.

Roberto Giacomelli

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da: IndieHorror

Avevamo annunciato qualche settimana fa la nuova produzione di Angelo e Giuseppe Capasso di cui avevamo visto solo il trailer. Un automobilista, un autostoppista, un programma radiofonico. Un viaggio notturno in un crescendo di sospetti e paranoie. 108.1 FM RADIO è il nuovo lavoro di Angelo & Giuseppe Capasso, forse il più cupo, dove la lontananza della notte non ci è di facile percezione e tanta normalità, magari a prima visione, si tramuta in senso di sbaglio.
La conseguenza di una destinazione a noi ignota e il racconto focalizzato esclusivamente sul dramma dei personaggi dimostrano come il caso, alle volte, possa tendere bizzarri scherzi e come, nonostante l’incompatibilità, l’individuo debba essere pronto a convivere non solo con se stesso, ma anche con l’imprevedibile gioco delle occasioni.
Un tormento che rievoca una percezione d’insoddisfazione, la quale ci stupisce a stento nel nostro vivere. Questa si somma a una futilità tanto irritante quanto compassionevole in un rapporto di tolleranza che, nei due protagonisti di questo noir, si completa in un piccolo labirinto di paranoie e di un buio tanto lontano, quanto profondo.
Una sintonia pulita, composta e scivolosa che con un tratto stilisticamente semplice e trascinante, delinea i contorni di una oscurità nascosta nella condizione temporale di un incontro, dove l’incomunicabilità dei personaggi descrive appieno quella “estranea” condizione di cui la comunicazione uomo-uomo è la principale vittima.
I Capasso bros con questo film hanno prodotto un ottimo lavoro che rispetto alla velocità pulp di Terrible Truth, si inoltra in un silenzio quasi sconosciuto, sospeso tra l’innaturalità dell’incontro e il cuore della notte; in un canto che s’infittisce fino a far emergere il sospetto … oscillante tra l’uno e l’altro personaggio.
La nostra vita, che non si tocca più ma è sempre più somigliante a una evidente guerra fredda, viene accompagnata dalla voice-over della radio, che quasi impone stati d’animo e che risponde alle pretese inconsce di un viaggio che non conosciamo.
Le parole dei registi spiegano adeguatamente il percorso solcato da 108.1 FM RADIO: L’idea è nata da un’analisi sul modo in cui i mass-media usano veicolare i messaggi (in particolar modo la tv). Dando un’occhiata, per esempio, ai recenti e “ammorbanti” fatti di cronaca si nota la semplicità sorprendente con la quale l’utente-spettatore sia disposto ad accettare per vero ciò che neanche ad un giorno di distanza, la stessa fonte ha smentito categoricamente.
Inoltre, con la stessa semplicità con la quale “il mezzo” ha ribaltato la “forma mentis” di un dato individuo, è capace nuovamente di riportarlo all’idea originale senza che questi se ne accorga minimamente.

Donato Arcella

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