1°Premio (MIGLIOR FILM) “Alienante Film Festival” (ITA) 2011;
1°Premio (MIGLIOR FILM) “The Reign of Horror Short Movie Forum Award” (ITA) 2011;
da: Taxi Drivers
Ancora pranzi cannibalici, questa volta meno figurati e a base di glutei umani, all’interno di Bastard serial killer! Kill! Kill! (2011) di Antonio Zannone, coprodotto dall’ottima APC independent Production di Angelo e Giuseppe Capasso.
Fintosi morto, un pericoloso criminale riesce ad evadere dall’ospedale giudiziario in cui era rinchiuso, e subito si mette in moto per recuperare i cinque milioni di euro che, insieme alla sua banda, erano riusciti a nascondere in aperta campagna, prima di essere arrestati.
L’uomo non sa, però, che la diroccata dimora adiacente al campo in cui i soldi furono seppelliti è abitata da uno spietato cannibale che costringe sua sorella a preparargli macabri manicaretti con i cadaveri che riesce a procurarsi, e suo figlio a vivere allo stato di un primitivo, legato in catene in cantina.
Lavoro decisamente diverso dal precedente, il Bastard serial killer! Kill! Kill! è un divertissement per il cultore del genere slasher e delle sue filiazioni.
Partiamo dal titolo, che omaggia il Faster, Pussycat! Kill! Kill! (1965) di Russ Meyer, ma avvicinarsi al corto di Zannone, pensando di trovare opulente donnone pronte a darsele di santa ragione in pieno deserto, sarebbe partire col piede sbagliato. Il gioco delle citazioni si instaura con film come Non aprite quella porta (Tobe Hooper, 1974), la famiglia cannibale e la scena della cena su tutto, o il più moderno Hostel (Eli Roth, 2005), per l’accanimento registico su sevizie ed effetti gore. Ma non sarebbe sbagliato trovarci strizzate d’occhi a Mario Bava (la donna nel portabagagli della macchina rubata riporta alla mente il finale di Cani arrabbiati, 1974), a Lucio Fulci (la scena dell’estrazione del bulbo oculare), e a Rob Zombie (anche per il buon lavoro fatto con la colonna sonora).
Ma il Bastard serial killer! Kill! Kill! di Zannone non si estingue in un blando rimando citazionistico: certo il lavoro fatto sulla sceneggiatura si erge esclusivamente su un’idea davvero non originale, che si impreziosisce proprio di questi momenti, ma il corto è ben lavorato in regia e montaggio. E gli effetti old style fanno il loro lavoro.
L’interpretazione degli attori risulta a volte forzata, ma non degenera mai nell’amatoriale.
Consigliato agli amanti del cinema exploitation.
Luca Ruocco
.
da: Alex Visani
Un roboante titolo alla Russ Meyer per un cortometraggio che miscela echi tarantiniani, con spruzzate di torture-porn, e che si è aggiudicato il premio “miglior corto” nell'edizione 2011 del The Reign of Horror Short Movie Forum Award .
Vampa è un delinquente senza scrupoli che è evaso da un ospedale giudiziario per recuperare il bottino di una rapina, nascosto prima dell'arresto in un vecchio casolare abbandonato.
Sfortuna vuole che il posto così abbandonato non è, ma anzi al suo interno si cela una minaccia a dir poco mortale.
Una storia derivativa utilizzata come pretesto per mettere in mostra le buone doti, in sede di regia, di Antonio Zannone che si avvale anche di una fotografia in grado di esaltare le atmosfere cupe e violente.
Cortometraggio citazionista fatto con amore verso il cinema di genere che soddisfa gli occhi e il palato dell'amante del noir più crudo e dell'orrore sanguinario.
Il buon score musicale fa da sottofondo ad una storia in cui orrore ed un pizzico di cinica ironia vanno a braccetto e che ondeggia fra la sobrietà più secca ed il salire di colpo sopra le righe (cosa peraltro riscontrabile anche nello stile recitativo del cast). In definitiva un prodotto pregevole che merita assolutamente la visione e che fa ben sperare per il futuro da regista di Zannone.
Alex Visani
.
da: Non solo Gore
Regista campano classe 81, esordisce nel 2006 col cortometraggio horror/splatter “L’assassino del Diavolo” selezionato per la festa del cinema a Roma, al Joe D’amato Film Festival e altri importanti concorsi.
Il corto della durata di 8,30 min mette in scena il ricordo di un brutale assassinio di una coppia da parte di Adamo, persona certamente disturbata. Pochi minuti di sangue e gore neppure fatto malaccio.
Nel 2008 scrive e dirige “Il sequestro e la rapina” un thriller nero dove una banda di rapinatori sceglie una casa sbagliata da rapinare e le cose non vanno come speravano… Rispetto al precedente un lavoro migliore anche se la trama presenta forse qualche strappo e la recitazione non è sempre mantenuta costante e adeguata al contesto.
Il sequestro e la rapina è stato presentato in svariati festival tra cui: Festa del cinema di Roma, Corto Nero, Reign of horror e molti altri.
Nel 2009 scrive e dirige “Deranged”, videoclip della band stoner rock Il malpertugio.
Nel 2010 per la G.F.P scrive e dirige una favola dark incentrata sul tema dell’amore: “S.Balentino”.
Da questo lavoro in poi inizia la sua collaborazione con Antonio de Rosa, montatore e operatore video col quale lavorerà nei successivi progetti.
Sempre nel 2010 firma un altro videoclip “Martin” della rock band Johnny Freak.
Nell’agosto dello stesso anno firma un contratto con la WarmPie Studio e la YouDeZa FilmMakers per il suo terzo e al momento ultimo film, un mediometraggio di 30 min. Un pulp/horror con quale si aggiudica il premio miglior corto al Reign of Horror nel 2011: “Bastard serial killer! Kill! Kill!”. Capolavoro di un regista al quale non manca certo il talento.
Estremamente curato. Fotografia (Giose Brescia) , location e dialoghi degni, un po’ altalenante la recitazione non sempre riuscita, ma nel complesso un gran bel lavoro che in 30 min racconta tutto in maniera scorrevole e completa. Senza buchi la storia che riporta molto a Frontiers del francese Xavier Gens, con alcuni rimandi anche al più noto Texas Chainsaw Massacre e volendo alle creature dell’ancor più noto Rob Zombie. Una miscela ben riuscita per un lavoro che merita tutti i riconoscimenti che ha ricevuto e che riceverà.
Nel frattempo Zannone collabora con la APC Production per la realizzazione di “Moon of Alabama” del regista Lorenzo Cammisa e di “108.1 FM Radio” dei fratelli Angelo e Giuseppe Capasso.
Nel gennaio di quest’anno, 2011 dirige il videoclip “fatica” della band rock blues Buffalo Kill.
Marinelle Landi
.
da: Non solo Gore
Sin tal titolo questo “Bastard Serial Killer! Kill! Kill!” denuncia la sua natura di omaggio ad un certo tipo di cinema, quello cioè che va dall’exploitation americana sino a Tarantino e Rob Zombie, passando attraverso i nostri Lenzi e Fulci e, soprattutto, Castellari e il Bava di “Cani arrabbiati”.
La storia è presto detta: dopo una rapina c’è da spartirsi il bottino ma, tra sepolture premature e aguzzini con un’altra idea della società civile, tutto non andrà come deve andare. Ma va detto che, malgrado non ci sia nulla di originale in tutto ciò, la riproposizione di stereotipi narrativi e linguistici è di buonissima fattura e soprattutto ci si diverte moltissimo.
Altre note di merito vanno alla fotografia di Giosè Brescia dichiaratamente ispirata nei tagli netti di luce ai videoclip (da cui lui proviene) e alla ricerca delle ombre di Murnau e al soundtrack musicale curato dallo stesso Zannone, che è a sua volta musicista, nonché da alcune rock band campane della scena alternativa e dal maestro Luca Toller.
L’invito è che, dopo essersi lasciato alle spalle questo gustoso omaggio, Zannone e compagnia trovino la loro strada per continuare a raccontarci storie, perché la stoffa c’è.
Stefano Cavalli
.